Due importanti interventi chirurgici sono stati eseguiti nei giorni scorsi al San Salvatore di L’Aquila.
Nel primo caso si è provveduto a ricostruire un’arteria delle gambe di una giovane ventenne che si era procurata una ferita con un pezzo di vetro. L’intervento è stato realizzato dall’equipe della U.O.S.D. di chirurgia vascolare ed endovascolare diretta dal Prof. Marco Ventura insieme al Dott. Franco Ciocca. L’operazione è consistita nella sostituzione del tratto di arteria lesa con un segmento di vena safena prelevato dalla giovane paziente. Questo intervento evidenzia due aspetti importanti: il primo è che la tempestività dei soccorsi degli amici della ragazza, attraverso l’applicazione di un laccio emostatico in un tratto prossimale rispetto al punto della ferita, ha evitato una emorragia letale, il secondo è la pericolosità delle lesioni provocate dal vetro spesso presente in molti arredi delle nostre case. Nel caso in questione la vascolarizzazione dell’arto è stata recuperata completamente anche se il recupero funzionale dell’arto richiederà un tempo maggiore.
Nel secondo caso è stata applicata una protesi di nuova generazione che permette di trattare aneurismi di grosse dimensioni chiamati “permagni”, che coinvolgono le arterie ipogastriche, utilizzando una tecnica mininvasiva che evita di aprire l’addome.
Questa volta al fianco del Prof. Marco Ventura e del Dott. Franco Ciocca l’equipe di radiologia interventistica del dott. Aldo Giordano e Sergio Carducci.
L’utilizzo di questa tecnica innovativa è di notevole rilevanza non tanto per la singolarità, in quanto è stata eseguita in precedenza presso l’Ospedale di Avezzano dall’equipe di ben nota e riconosciuta esperienza della chirurgia vascolare diretta dal dott. Giovanni De Blasis e della radiologia interventistica del dott. Passalacqua, ma dimostra come un numero sempre maggiore di pazienti con patologie aortiche complesse e letali possono essere trattate con tecniche meno invasive; alla base di questi successi, però, derivano da una valutazione e pianificazione preoperatoria accurata e multidisciplinare del caso in cui è fondamentale la collaborazione pre e intraoperatoria tra diverse competenze professionali (chirurgo vascolare e radiologo). Ovviamente c’è da sottolineare la notevole evoluzione della tecnologia industriale medica con l’introduzione di sempre più sofisticati presidi protesici e materiali che hanno consentito, come in questo caso, non solo di eseguire l’intervento ma anche di correggere eventuali complicanze che possono intercorrere nel corso del tempo.